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Tarli e tarme: come riconoscere e combattere questi infestanti

Un occhio poco esperto può avere difficoltà a distinguere le tarme dai tarli: questi infestanti, in realtà, presentano caratteristiche ben diverse l’uno dall’altro e devono essere contrastati con differenti metodi di lotta. Proprio per tale ragione, è indispensabile rivolgersi a professionisti del pest control, come l’azienda A.C.R., in grado di individuare il tipo di infestante e di adottare la migliore strategia.

Che cosa sono i tarli?

Il tarlo è un insetto che, per raggiungere lo stadio di adulto, deve nutrirsi di legno; per tale ragione viene definito xilofago. Gli xilofagi appartengono a diverse famiglie e traggono le sostanze nutritive dal legno in modo differente: Anobidi, Lictidi e Bostrichidi, ad esempio, riducono il legno in polvere. Il danno causato dall’attacco dei tarli può essere più o meno visibile; in ogni caso, la presenza di polvere o di trucioli rappresenta il primo segnale di un attacco in corso, da risolvere con tempestività.

In Italia, i tarli più pericolosi appartengono alle famiglie:

Anobium punctatum

questi tarli riescono ad aggredire diversi tipi di legname e, per tale ragione, possono attaccare numerosi oggetti. Fanno eccezione i legnami trattati con resine e vernici: le femmine dei tarli, infatti, devono deporre le uova all’interno delle fenditure del legno, non presenti in quelli che sono stati precedentemente trattati.

Xestobium Rufovillosum

questo tarlo è conosciuto anche come orologio della morte per il ticchettio che provoca all’interno del legno e che, tra le altre cose, funge da richiamo per l’accoppiamento.

Lyctus Brunneus

questo tarlo aggredisce i legni più teneri, ricchi di amido e zucchero, e lascia una polvere molto sottile.

Hylotrupes Bajulus

chiamato anche capricorno delle travettature, questo tarlo attacca soprattutto il legno dei tetti. Si tratta di un’aggressione molto pericolosa, in quanto i primi segni sono visibili solo dopo un paio d’anni.

Che cosa sono le tarme?

Le tarme sono lepidotteri che appartengono alla famiglia dei Tineidi: le larve si nutrono di cheratina, una sostanza presente nelle pelli e nelle piume degli animali. Le tarme, perciò, attaccano essenzialmente i tessuti: cotone, lana, seta, pelli.

Nella maggior parte dei casi, le femmine depongono le uova proprio sui tessuti dove le larve andranno a nutrirsi. Le larve, avvicinandosi all’età adulta, costruiscono un astuccio utilizzando proprio le fibre o i peli del tessuto; all’interno di questo involucro va a formarsi la crisalide.

L’infestazione da tarme può diffondersi sia attraverso il volo degli adulti sia tramite tessuti già attaccati. Questo insetto non è pericoloso per la salute dell’uomo, ma può danneggiare in maniera consistente tessuti, abiti, tappeti. Dalle abitazioni private ai magazzini, perciò, sono innumerevoli gli ambienti che devono essere protetti da un eventuale attacco.

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